QUELLI COME NOI -PRIMA PARTE-

PICCOLA PREMESSA:
Un triste resoconto della situazione di alcuni colleghi neo laureati e attualmente poco occupati.
Lo scopo era quello di rendere più chiaro il quadro lavorativo a coloro che si stanno preparando in questi giorni, o nei prossimi mesi, a portare a termine il proprio progetto universitario e iniziare a brancolare nel buio.
Se nella prima parte della mattina il pessimismo era solo velato, a fine serata la voglia di suicidio per noi tutti poveri scriventi, era molto molto molto forte.

Buona lettura.

Sara, laureata nel nuovo ordinamento
Ciao,
io mi sono laureata nel 2004 la prima volta e nel 2006 la seconda.
Sono andata subito negli states per conto mio cercando di fare esperienza.Ho mandato tanti CV, ho lavoricchiato e fato un tirocinio in un consolato.
Alla fine sono dovuta rientrare in italia dopo un anno e poco più, e ora temporaneamente per avere uno stipendio faccio la segretari/assistente in uno studio legale qui a Pg.
Orari d'ufficio 9-13 15.30-19.30 e nei ritagli di tempo continuo a mandare CV.
Ho quasi 28 anni nessuno mi ha discriminato per l'età (è anche vero che qui in italia su quasi 200cv mandati mi avranno risposto si e no in 4), ma poi così tanto vecchia non sono.
Forse cercherò di creare qualcosa di mio, perchè qui a PG purtroppo non c'è davvero lavoro per noi.

Ciao e
in bocca al lupo
Sara
Claus, laureato nel nuovo ordinamento

Io mi sono laureta nella triennale nel 2005 e nel 2007 un mese fa nella specialistica. Sto inviando qualcche CV, mi hanno risposto a Milano, ma io sono (per ora incollata) a Castiglione del Lago.
Ho fatto tirocinio in una agenzia stampa locale, con molte potenzialità ma una mala gestione.
Comunque sempre locale, ci passano tanti stagisti che imparano tanto ma non penso l'amministrazione voglia veramente assumere.
Sto parlando con alcuni dissoccupati (sempre di lettere o affini)per provare a creare qualcosa di nuovo, i media nella zona (anche a livello regionale) è molto indietro anche a livello europeo.
Stiamo cercando finanziamentoi e fissare un bussines plan.
vedremo...
se non va bene toccherà fare un master(serio).
Claus

Mariangela, laureata vecchio ordinamento
Ciao Jimmi,
mi chiedi della mia vita post universitaria...allora... mi sono laureata in scienze della comunicazione nel novembre del 2005, dopo un mese ho trovato una occupazione in un'agenzia per il lavoro in Perugia dove mi occupavo di commerciale e di ricerca e selezione....retibuzione quasi nulla, almeno 10 ore di lavoro al giorno ma tanta tanta esperienza acquisita.
Ad aprile una luce....vinco un master in America (Boston). Mollo tutto e parto.
Ho trascorso il periodo piu' bello della mia vita soprattutto da un punto di vista di arricchimento professionale. Ho conseguito il certificato advanced ed ho svolto uno stage in una multinazionale. Mi occupavo di ricerche per il Marketing e curavo le selezioni per lo staff interno. Ho avuto l'opportunità di farmi assumere ma allo stesso tempo un'importante agenzia per il lavoro in Italia mi offriva un buon posto.
Dopo tante riflessioni ho deciso di darmi un'altra opportunità in Italia....sono tornata nel mese di novembre e dopo pochi giorni lavoravo ad ottime condizioni.
Ad oggi svolgo un lavoro abbastanza interessante: mi occupo di contatti con le aziende e sono un responsabile di filiale di un'agenzia per il lavoro.
Il lavoro è duro: viaggio molto, circa 200 km al giorno, e l'orario è dalle 09.00 alle 18.00 con una buone dose di stress.Ma penso che alla fine ne valga la pena.
Sono anche iscritta ad un'altro corso di laurea che dovrebbe permettermi di insegnare nelle scuole un giorno.
In sintesi ho 26 anni ed un anno circa di esperienza nell'ambito delle risorse umane. Sono laureata con il massimo dei voti ma non penso che possa essere cosi' importante per un lavoro. (di sicuro pero' mi ha permesso di vincere il master).
Quindi tranquilli....vivete l'ultimo anno da studenti serenamente ed una volta laureati cercate prima di tutto dentro di voi il lavoro che vi piacerebbe fare e poi proponetevi alle aziende....e se avrete veramente voglia di lavorare lo farete....forse all'inizio solo per pochi soldi ma appena acquisirete un po' di esperienza gli stipendi aumenteranno di sicuro.
Un grande in bocca al lupo
Mariangela

Simone, laureato vecchio ordinamento

Laureato nel novembre 2005( a 25 anni), vecchio ordinamento, dopo una settimana di festeggiamenti vengo chiamato per un lavoro a tempo determinato(10 giorni) come sales rapresentative per una esposizione a Colonia in Germania, successivamente 3 mesi di lavoretti per rimediare qualche soldo (montaggio tensostrutture ed umbriajazz) per
trasferirmi in inghilterra ( proprio una settimana prima della partenza mi chiamano per uno stage a Perugia presso la sintesiconsulting:6 mesi, 3 gratis+3 a 200 euro...rifiuto e parto); 1
anno e qualche mese a londra ( ho fatto di tutto dal cameriere all'assistente per il lancio di un locale) mentre frequentavo un corso d'inglese al westminster kingsway college( ho preso il PET)...a gennaio ,dopo aver consolidato le mie basi linguistiche, ho iniziato a cercare lavoro in inghilterra nel campo dei nuovi media (dal marketing alla pubblicità etc etc...)ma purtroppo per motivi familiari la settimana scorsa sono dovuto rientrare a casa...che dire.. da allora
sto mandando Cv su Cv...ma nessuno risponde...(se non altro in
inghilterra ti rispondevano).
Cmq..molti progetti in mente, ma nessun finanziamento...disoccupato e senza l'ombra di un quattrino, vorrei poter fare un master ma non ho un euro...mi domando perchè nella nostra università non esistano giornate di "recruitment"..ovvero quello che succede in tutte le università europee: incontri con aziende, con enti, con persone affermate che non ti devono assumere...
ma dare solo consigli su come muoverti......da ieri ho iniziato a
muovermi all'Italiana ovvero cercando raccomandazioni, amici di amici,
contatti di amici di altri amici etc...Credo l'unico modo per rimediare qualcosa....in bocca al lupo a tutti !!!!!! ( cmq l' anno in inghilterra è stato da sballo...)...tengo a precisare che le mie
esperienze di lavoro sono state sempre al nero.

Simone

Jimmi studente corso di laurea triennale

Ho scritto questo post non tanto per me, quanto perchè volevo che chi fosse iscritto qui e non sia ancora laureato si renda conto ed apra gli occhi su quello che realmente succede.
Ci viene ripetuto dai professori e dai nostri genitori che dobbiamo andare a scuola e prendere buoni voti cosi' che troveremo un buon lavoro, "fai un master che è un investimento per il futuro", "devi riuscire ad entrare in un università prestigiosa cosi' ti assumeranno di certo" e tutte le credenze e voci che si sentono fin da piccoli.

Ma è realmente cosi'?
Leggendo biografie di persone eccellenti e ricche, o di persone di successo e geni, viene fuori che il voto scolastico non rifletteva mai i risultati. Non c'è un rapporto diretto tra i propri voti ed il successo nel lavoro o lo stipendio.
Recentemente mi è capitato di leggere una cosina interessante
In sostanza come sintetizzato da Grillo, genitori che hanno fatto lavori umili per anni per mandare i figli a frequentare costosi master si ritrovano col figlio che lavora a 600 euro al mese in un call center...

E' mia opinione (che può essere anche sbagliata, ma è la MIA opinione) che i master siano delle sole colossali che servano solo a spillare soldi invece di fornire abilità e capacità reali, specie in questo sistemetto di privilegi mediavali che è l' Italia. La differenza la fanno le abilità e l'autoformazione fatta da soli nel mondo reale, e non ore di teoria in classe.

Mi è capitato di incontrare laureati o professori che in diversi campi ne sapevano meno di me della loro specifica materia di insegnamento nonostante i pezzi di carta o master.
Un esempio su tutti, quando il professor Sorrentino al mio primo anno di università dopo avermi conosciuto alla seconda chiacchierata intensiva che abbiamo avuto mi ha stretto la mano dicendomi "spero che mi insegnerai molto", al che gli ho risposto in battuta "Professò mo le do anche il voto?" ;-) questo dopo che gli avevo fatto conoscere autori e concetti che non aveva mai sentito e che integravano molto le sue lezioni, tanto che alcuni dei testi li ha inseriti nel programma dell'anno successivo.

Questo è il motivo per cui non farò mai master, avendo delle competenze da autodidatta in diverse discipline, più della formazione in alcuni campi che ho fatto mentre studiavo.
Questo è anche il motivo per cui finita la triennale non farò gli ultimi due anni della specialistica. Questo renderà il pezzo di carta che otterrei alla fine della triennale un pezzo di carta privo di valore con cui pulirmi....la bocca? Bene, cosi' sia. Mi domando qual'è il senso di creare una laurea triennale per la nostra università se poi il sistema dei crediti ti obbliga a fare per forsa la specialistica di due anni, trasformando la triennale di fatto in una quinquennale come era prima.
Interessante notare come ogni professore come ogni ufficio orientamento come ogni membro della segreteria di Scienze della Com. quando gli chiedevo che prospettive ci sono per chi fa solo la triennale strabuzzavano gli occhi dicendomi che dovevo fare la specialistica per forza perchè "serve", perchè "devo" perchè "è obbligatorio in quanto la nostra università ha come sbocco la specialistica altrimenti non è possibile usufruire dei 180 crediti accumulati nella triennale in quanto i furbetti hanno reso il nostro corso di Laurea incompatibile con le altre facoltà grazie ai programmi non compatibili e non standard", e in questo modo aumentare anche le tasse dilazionandoli in più anni , predendo più soldi per la doppia iscrizione, ecc.

Ho solo un augurio per tutte queste persone:
Che vadano a fare in Kul*!

Consiglio fortemente di leggersi "virus della mente", dove spiega che ogni singola istituzione ed organizzazione dopo la nascità appena supera la soglia di sopravvivivenza cancella l'obiettivo e lo scopo che li ha fatti nascere per sostituirlo con uno molto più pragmatico "sopravvivere e replicarsi".
Non ho alcuna intenzione di contribuire alla prosperità e al mantenimento di persone che alla portineria in anni non hanno MAI saputo rispondermi nemmeno ad UNA domanda.


Scusate lo sfogo.

In bocca a lupo a tutti.



Rocco, docente universitario

Devo dire che mi è capitato recentemente un episodio della vita che sembra andare nella direzione del post di Jimmi.
L'altra sera sono andato a cena da un mio vecchio amico che ha un
figlo di 29 anni.
Parlando di tante cose ad un certo punto è venuta fuor la questione dei figli ed alla mia domanda rituale che fa tuo figlio, lui ha così risposto.
Dopo tanti studi circa 5 mesi fa è venuto da me e mi ha chiesto 20.000 euro per comprarsi un auto da ambulante per vendere gelati. Mi è preso un colpo e gli ho detto: "ma perchè vuoi buttare tanta fatica e metterti a fare un lavoro del genere?"
M ha risposto: "Papà, sono stanco di guadagnare 850 euro al mese in un lavoro dove debbo riqualificarmi in continuazione a parole mentre faccio stronzate dalla mattina alla sera e senza speranze di guadagnare soldi, passando da un precariato all'altro. Un mio amico che si è messo a fare il gelataio ambulante guadagnoa 300-500 euro al giorno, lavora 5 mesi all'anno ed ha un reddito medio di 4.000 euro al mese. Preferisco fare come lui, prima di mettermi a fare runioni
sindacali o politica per disperati come te ed i tuo amici sessantottini".
"Tu lo sai, come la penso io", ha continuato il mio amico, "ma la situazione di questi ragazzi è drammatica perchè guadagnano davvero poco e tranne gli individui eccezionali, che hanno problemi anche loro, non hanno mai le risorse per farsi una vita, sposarsi, comprarsi
una casa, e si vergognao a chiedere soldi a noi, anche se alla fine sono costretti a farlo".
"Comunque", ha concluso, "io i soldi gli li ho dati e lui comincia ad avere un reddito, si sente più motivato. Chi lo avrebbe detto che finiva a fare il gelataio ambulante dopo tante speranze, ma se lui è contento lo sono anch'io perchè come dicevano latini -home sine pecunia imago mortis-".
Certo non c'è da essere allegri per queste storie ed il proflo d una persona non è quello di tanti tuttavia, per come si sono messe le cose, il lavoro dipendente non è più una soluzione vera ai problemi di tutti noi, o meglio voi (devo dire), come dimostrano le storie delle
migliaia di laureati che finiscono nei call center a fare un lavoro da scimmie ammaestrate, in competizione coi corrspondenti meno cari in Cina ed India.
Personalmente, penso che bisogna darsi da fare molto in qualunque
campo si scelga di operare ed i master, i corsi, i seminari vanno fatti se effettivamente servono ad approfondire una conoscenza di base già posseduta,
Dversamente se si spera che essi siano una svolta si va incontro a grosse delusioni.

[continua]....

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