D'altronde, la cultura è di tutti

Praticamente un mese di silenzio.
Ma ora, no, non posso proprio più tacere.
Con un pò di fantasia posso anche capire le scelte di GIANNI LETTA SOTTOSEGRETARIO A PALAZZO CHIGI, FRANCO FRATTINI MINISTRO DEGLI ESTERI, ROBERTO MARONI MINISTRO DELL'INTERNO, IGNAZIO LA RUSSA MINISTRO DELLA DIFESA, GIULIO TREMONTI MINISTRO DELL'ECONOMIA, UMBERTO BOSSI MINISTRO DELLE RIFORME, ANGELINO ALFANO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, MAURIZIO SACCONI MINISTRO DEL WELFARE, LUCA ZAIA MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ROBERTO CALDEROLI MINISTRO DELLA SEMPLIFICAZIONE (ma semplificazione de che, nemmeno sa parlare l'italiano questo brianzolo? Bisogna spiegargli che la sedia, in Parlmaneto, non si dice cadrega..."!), ALTERO MATTEOLI MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE.
Vanno bene anche la STEFANIA PRESTIGIACOMO come MINISTRO DELL'AMBIENTE, MARIASTELLA GELMINI MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, MARA CARFAGNA MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITA'(le pari opportunità di una velina...), SCAJOLA MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, ELIO VITO MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO, BRUNETTA IL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA, ANDREA RONCHI MINISTRO PER LE POLITICHE COMUNITARIE, GIANFRANCO ROTONDI MINISTRO DELL'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA.
Ma non posso veramente tollerare la scelta di SANDRO BONDI MINISTRO PER I BENI CULTURALI.
Ma, dico, come vi è saltato in mente?
Il massimo della cultura di questo losco individuo di Massa Carrara, sono le frasette insulse pubblicate settimanalmente su Vanity Fair. Pensieri poetici, come li definisce lui, dedicati ai suoi amici più intimi, dalla moglie di Berlusconi a sè stesso.
Schifo, schifo, schifo.